Le fasi della lavorazione

Da un’attenta e reiterata cernita per eliminare tutti gli elementi estranei al vetro come metalli, carta, plastica, alluminio, ceramica e (molto) altro ancora, fino alla frantumazione, essiccazione e ai rigorosi controlli di qualità. Prima di poter essere riciclati, i rottami di vetro prelevati dalla raccolta differenziata devono subire numerosi trattamenti.

Solo alla fine di questo processo di depurazione il vetro può perdere la sua iniziale connotazione di rifiuto e trasformarsi ufficialmente in materia prima seconda, pronta per essere fusa nelle vetrerie al posto della materia prima vergine.

Guidato e gestito dal nostro personale specializzato, l’impianto di Vetro Revet lavora ogni giorno per dare una nuova vita ai rottami del vetro.

I rifiuti di vetro sono messi in attesa e controllati.
Inizia il processo di trasformazione dei rottami.

Il processo di trasformazione dei rifiuti di vetro recuperati dalla raccolta differenziata avviene attraverso numerose fasi preimpostate.

Per prima cosa il rottame di vetro viene scaricato nella nostra area di stoccaggio, in attesa di essere lavorato all’interno dell’impianto.

Già in questa iniziale fase d’ingresso, sottoponiamo il rifiuto di vetro ad un primo controllo generale di qualità, a cui seguono successivamente numerose altre supervisioni.

Alimentazione impianto

Inizia il processo di trasformazione dei rottami

Dopo lo scarico e lo stoccaggio ha inizio la fase di alimentazione dell’impianto.

Da questo momento in poi prende il via il processo di metamorfosi del vetro che entra con la sua qualifica di rifiuto e, dopo circa cinque minuti dall’ingresso del primo frammento, esce dall’impianto sotto forma di materia prima seconda.

In questa fase sono ancora ben visibili i corpi e le materie estranee che vengono caricate insieme al vetro, frutto di una raccolta differenziata non adeguata.

Selezione

Iniziano a questo punto una serie di processi a cascata, manuali e automatizzati, per ripulire i rottami di vetro da tutte le impurità.

Si procede all’eliminazione dei residui di ferro rimasti tra i rifiuti e a una selezione manuale degli scarti come metalli, ingombranti, indifferenziato, imballaggi di plastica, shopper e tanta ceramica.

Attraverso un vaglio rotante si passa alla vagliatura, ovvero alla separazione dei frammenti di vetro per dimensione e alla successiva aspirazione delle plastiche leggere.

Completate queste operazioni, viene ripetuta la cernita manuale, per eliminare ulteriori impurità.

Ma non è finita qui: dopo aver frantumato il vetro attraverso un mulino a martelli ed averlo messo ad asciugare in un essiccatore che arriva a 300°, i controlli continuano in maniera serrata.

Vengono prima rimossi i metalli non ferrosi rimasti e in seguito eseguita una nuova vagliatura a risonanza che divide il vetro in tre flussi: grosso, medio e fine.

Alla separazione granulometrica segue una selezione ottica che, per mezzo di una telecamera ad alta definizione e a raggi X, individua ed elimina eventuali frammenti di inerti, ceramica, metalli e il vetro contenente un’alta concentrazione di piombo.

  • 1
    Deferrizzazione
    7
    Frantumazione
  • 2
    1a Cernita Manuale
    8
    Essiccazione
  • 3
    Vagliatura
    9
    Eddy Current
  • 4
    Aspirazione plastiche
    10
    Vagliatura a risonanza
  • 5
    2a Cernita Manuale
    11
    Selezione Ottica
  • 6
    Frantumazione

Prodotto finito

Da rifiuto a materia pronta al riciclo

Terminato questo meticoloso processo di trasformazione, il rifiuto del vetro diventa finalmente un prodotto pronto per il forno.

Prima però di portare questa materia prima seconda alla vicina vetreria Zignago Vetro eseguiamo un ulteriore, finale controllo della qualità.

A questo punto la materia trasformata è davvero pronta per tornare ad avere una seconda vita, prendendo la forma di nuove bottiglie, vasetti e contenitori di vetro.

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